THE ARETINER 41

(Illustrazione a mano, colori acrilici) Un groviglio di tubature si intreccia sullo sfondo come una rete urbana sotterranea: sono condotti simbolici, non idraulici, che rappresentano le connessioni invisibili, ma vitali tra associazioni, persone, saperi e idee. Una rete informale e caotica, ma sorprendentemente funzionante, che converge in un grande acquario sospeso. Dentro, nuotano i soliti pesci, soliti giri, soliti “oh ma ci sei anche tu?”.
Forse ci sei anche tu. Sicuramente ci sono io. Le lenze da pesca che scendono dall’alto non sono minacciose, ma curiose: sono le realtà che, nel mio primo impatto con la città, hanno lanciato l’amo per provare a “pescarmi”. Spuntano ovunque ci sia un evento, una rassegna, una chiamata all’azione o un aperitivo con una scusa culturale. Un ecosistema dunque riconoscibile, affollato e stranamente accogliente. Un ecosistema dove si pesca a rotazione nel solito acquario.

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Lara Mosconi, classe ’95, marchigiana spiaggiata ad Arezzo (sì, “spiaggiata” è proprio il termine giusto: trascinata dalla corrente casuale della vita e lì rimasta, tipo cofano di panda sul bagnasciuga). Non chiedetemi cosa faccio nella vita: dipende dal giorno, dalla luna e da quante persone mi hanno detto “mi aiuti un attimo?”. Non so se è spirito di iniziativa o semplice incoscienza, ma finisco spesso coinvolta in cose che c'entrano con giovani, cultura o idee folli (soprattutto quelle). I miei motivetti sono: "Ma si dai!", "Aivoglia figurati!", "Bellissimo", "Domani lo farò". Dire di no non mi riesce (a meno che non mi stiate chiedendo di andare al mare: lì divento una roccia). Convivo pacificamente con una FOMO cronica, perciò se c’è qualcosa in giro, probabilmente ci sono anche io. Amo i gatti e mi piace il viola. Non è una rivelazione epocale, ma questa è una bio.